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Monitoraggio della saturazione di ossigeno nel sangue e della qualità del sonno

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L’ossimetria è utile per tenere sotto controllo la percentuale di saturazione dell’ossigeno (SpO2) nel sangue ed è inoltre utile per acquisire informazioni e monitorare le Apnee notturne e la funzionalità polmonare. 

Il monitoraggio dei valori di saturazione di ossigeno non è importante a soli fini diagnostici, ma risulta essenziale anche per valutare l’efficacia delle terapie farmacologiche o di altri trattamenti intrapresi per riportare la saturazione di ossigeno a valori normali, o per curare la malattia sottostante.

La saturazione di ossigeno è considerata nella norma quando i valori risultano superiori al 95%, mentre inizia a diventare patologica se pari o inferiore al 90%.
Se il saturimetro evidenzia indici inferiori al 95%, si parla d’ipossia, che può essere lieve (tra 91-94%), moderata (tra 86-90%) e grave (pari o inferiori all’85%)..

L’apnea notturna è una condizione caratterizzata da ripetitive e ricorrenti pause della respirazione (apnee per l’appunto) durante il sonno notturno, della durata di almeno 10 secondi, associate a riduzione del contenuto di ossigeno nel sangue (desaturazione).

L’apnea ostruttiva notturna di per sé non è una malattia ed è spesso considerata un fenomeno non particolarmente pericoloso e piuttosto comune. Quando tuttavia le apnee notturne diventano frequenti e si osserva una significativa desaturazione del sangue, con comparsa di sintomi diurni (in genere sonnolenza), si parla di una vera e propria sindrome delle apnee ostruttive notturne (OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome).

Utilizzando un pulsiossimetro, collegato al sistema Easy Med, è possibile eseguire la misurazione della saturazione dell’ossigeno nel sangue, sia a riposo che durante la notte, mediante misurazione notturna mirata ad analizzare le desaturazioni durante il russamento e a memorizzare gli eventi significativi.

Gli operatori sanitari potranno monitorare da remoto la percentuale di saturazione dell’ossigeno nel sangue ed impostare “soglie di allarme” al di sotto delle quali il pulsiossimetro, con una lieve vibrazione, causerà un leggero risveglio del paziente. Questi risvegli, di cui il paziente raramente conserva memoria, in quanto molto leggeri e della durata di pochi secondi, consentono una ripresa del corretto ritmo respiratorio ed il ripristino dei corretti valori di ossigeno nel sangue.